Il secondary buyout (SBO) – Digital4Pro

Il secondary buyout (SBO)

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Il secondary buyout (SBO)

Un secondary buyout è una transazione finanziaria che comporta la vendita di una società di portafoglio, ossia un’entità in cui una società ha un investimento. L’acquirente e il venditore sono normalmente uno sponsor finanziario o una società di private equity. Un secondary buyout offre una rottura netta tra il venditore e gli altri investitori partner.

Parte della ragione per cui le società di private equity venditrici cercano opportunità di secondary buyout è che offrono una liquidità immediata simile a un’offerta pubblica iniziale (IPO). Anche se può essere di portata minore, un SBO permette all’azienda venditrice di rinunciare a dover soddisfare i requisiti normativi dovuti con una IPO.

I buyout secondari hanno spesso senso quando l’azienda venditrice realizza già guadagni significativi dall’investimento, o quando l’azienda di private equity acquirente può offrire maggiori benefici all’azienda comprata e venduta.

I buyout sono anche considerati vendite in difficoltà perché sono fatti in momenti in cui le aziende hanno bisogno di vendere attività per evitare problemi finanziari. In questi casi, la maggior parte degli investitori limited partner li considerano investimenti poco attraenti.

Con il secondary buyout (SBO) un fondo di private equity, che ha effettuato una partecipazione tramite buyout, rivende la sua partecipazione azionaria a un altro fondo di private equity.

Il termine secondary buyout (SBO) si riferisce a una transazione che comporta la vendita di una società in portafoglio da uno sponsor finanziario o da una società di private equity a un’altra.

Questo tipo di buyout indica la fine del controllo o del coinvolgimento del venditore nell’azienda.

I buyout secondari non sono la stessa cosa degli acquisti sul mercato secondario o secondari, che tipicamente coinvolgono l’acquisizione di interi portafogli di attività.

Gli anni 2000 hanno visto un aumento della popolarità dei secondary buyout. Questo sviluppo è stato in gran parte guidato dall’aumento del capitale disponibile per questi buyout. Il numero di SBO continua ad aumentare, infatti più del 40% di tutte le uscite di private equity avvengono per mezzo di secondary buyout.

Le società di private equity continuano a perseguire i buyout secondari per una serie di ragioni, tra cui:

  • Una vendita ad acquirenti strategici o una IPO può non essere un’opzione per una nicchia o una piccola impresa;
  • I buyout secondari potrebbero essere in grado di generare una liquidità più rapida;
  • I business a crescita lenta con alti flussi di cassa possono essere più attraenti per le società di private equity di quanto non lo siano per gli investitori in azioni pubbliche o altre società.

Ci sono alcune cose che l’azienda acquirente può fare per assicurarsi che il buyout abbia senso, compresa la determinazione del potenziale di successo futuro per l’entità esaminando i suoi precedenti successi e conducendo stress test ed altre analisi.

I buyout secondari hanno successo se l’investimento matura al punto in cui è necessario o desiderabile vendere piuttosto che continuare a tenere l’investimento.

I buyout secondari hanno altresì successo se l’investimento ha generato un valore significativo per l’azienda venditrice.

Un secondary buyout può anche avere successo se l’acquirente e il venditore hanno competenze complementari. In un tale scenario, un secondary buyout può generare rendimenti significativamente più alti e superare altri tipi di buyout nel lungo termine.

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