Home Robotics

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Home Robotics

Il mercato globale Smart Home Robotics è previsto salire ad un ritmo considerevole tra il 2021 e il 2026. Nel mondo si prevede un mercato pari a 11,4 Mld $ nel 2022. ABI Research prevede che 79 milioni di case in tutto il mondo avranno un robot al loro interno nel 2024.

Possiamo distinguere tra Home Care Robotics con un compito specifico all’interno della casa e Personal&Social Robots cioè robot personali e complementari a quelli dedicati alla casa che sono in grado di rispondere e interagire con un individuo in casa nostra. Entrambe le tipologie di Robot si integrano con Sistemi per la casa come le telecamere intelligenti nei robot aspirapolvere così come dispositivi controllati dalla voce o che utilizzano tecnologie di AI.

Vediamo nel seguito alcuni esempi di Home Robotics suddivisi per vendor.

Amazon

Amazon ha annunciato il suo robot Vesta che dovrebbe dare un corpo ad Alexa. Nella mitologia romana Vesta è la dea del focolare domestico. Alexa fornirà la voce e il centro di controllo, Amazon Lex è un servizio per costruire interfacce interattive attraverso il riconoscimento del linguaggio naturale, Amazon Rekognition che è un servizio di computer vision per analizzare immagini e video. AWS DeepLens una video camera potenziata con il machine learning e infine Amazon SageMaker per costruire modelli di apprendimento.

Google

Google ha vissuto una vita travagliata sul tema della Robotica. Acquisisce due Start-up nel 2013, Schaft e Boston Dynamics che rivende nel 2017 a SoftBank. L’iniziativa lanciata nel 2019 si chiama Everyday Robot Project perché, come suggerisce il nome, vuole costruire robot che possano assistere gli esseri umani in semplici compiti della vita quotidiana.

Oggi, la maggior parte dei robot opera in ambienti specificamente progettati e strutturati per loro. I compiti che completano sono molto specifici e i robot devono essere scrupolosamente programmati per eseguire quei compiti esattamente nel modo giusto, al momento giusto. Di conseguenza, i robot sono incapaci di adattarsi alla natura imprevedibile e non strutturata della vita quotidiana.

Creare un robot che possa essere addestrato da chiunque richiede di affrontare alcune delle sfide più difficili nel campo della robotica. L’Everyday Robot Project sta sviluppando un robot di apprendimento generico che può operare autonomamente in ambienti non strutturati.

L’Everyday Robot Project sta creando robot che possano operare in sicurezza in ambienti umani, dove le cose cambiano ogni giorno, le persone appaiono inaspettatamente e gli ostacoli appaiono dal nulla. Affinché i robot siano utili giorno per giorno, devono capire e dare un senso agli spazi in cui viviamo e lavoriamo, e adattarsi ad essi man mano che acquisiscono esperienza. Questo richiede nuove forme di intelligenza artificiale.

Telecamere e sofisticati modelli di apprendimento automatico aiutano il robot di Google a vedere e capire il mondo. Il robot è progettato per afferrare, spostare e interagire con tutti i tipi di oggetti quotidiani. Il robot usa i dati dei suoi sensori per creare una comprensione di ciò che sta vedendo, sentendo e dove si trova nel mondo, permettendogli di eseguire in sicurezza compiti utili tra le persone in ambienti quotidiani

iRobot

“Nella mia convinzione, il robot perfetto era uno che non avresti mai dovuto toccare – sarebbe semplicemente andato nel mondo e avrebbe fatto la cosa giusta”, ha detto Colin Angle CEO di iRobot. “Ma quello che i clienti vogliono è più controllo. Vogliono essere in grado di dire al robot quando, dove e come pulire”.

iRobot ha dunque annunciato Genius 1.0, una piattaforma che offre una serie di nuovi controlli alla gamma esistente di aspirapolvere dell’azienda. Genius supporta la pulizia in base alle abitudini fornendo allo stesso tempo informazioni sulle prestazioni di pulizia dei robot. Sfrutta l’intelligenza artificiale per rilevare aree intorno a divani, tavoli, banconi della cucina che si sporcano più facilmente. Genius introduce anche una funzionalità di automazione basata sugli eventi e consente ai robot di individuare i tempi convenienti per iniziare o interrompere la pulizia. Tramite IFTTT e l’app Home, i proprietari possono configurare integrazioni con servizi e dispositivi basati sulla posizione come Life360 e le serrature August per consentire ai robot di dedurre quando la casa potrebbe essere vuota o occupata.

“Il settanta per cento dei proprietari di iRobot ha tre o più dispositivi intelligenti. C’è un sacco di conoscenza incorporata nello stato di questi dispositivi”, ha detto Colin Angle. “Abbiamo costruito un sacco di AI per capire, a seconda dei dispositivi che possiamo trovare in casa, quali tipi di regole possiamo suggerire all’utente. Se un allarme è spento tra le 9:30 e le 15:00, è probabile che non ci sia nessuno in casa – la gente non sta dormendo”.

La capacità di automatizzazione si combina con i programmi di pulizia raccomandati e i preferiti. I robot ora forniscono raccomandazioni specifiche per ogni stanza, come aspirare la camera da letto principale il venerdì sera o la sala da pranzo dopo i pasti. E gli utenti possono creare e accedere alle automazioni di pulizia preimpostate, che potrebbe istruire il robot a pulire i pavimenti della stanza dei giochi e del soggiorno, per esempio.

Oltre a questo, i robot aggiornati con Genius impareranno ad evitare aree e momenti della giornata n cui non operare. Inoltre, i robot offrono suggerimenti per programmare le pulizie durante le stagioni delle allergie, quando gli allergeni hanno maggiori probabilità di accumularsi.

Xiaomi

Xiaomi Roborock è in grado di effettuare le pulizie e si integra con Amazon Alexa e Google Assistant. Dotato di una torretta laser LIDAR che consente di scansionare l’ambiente e ricreare così una mappa nella memoria del robot. In questo modo la navigazione è efficace e sicura. Gli ostacoli possono essere rilevati anche tramite una serie di sensori posti frontalmente e lateralmente al robot.

Inferiormente il robot è dotato non soltanto i sensori anticaduta, che accomunano gran parte dei robot aspirapolvere, ma anche sensori ad ultrasuoni. Grazie a questi, questo robot aspirapolvere riesce a capire su che tipo di superficie si trova, in modo tale da adeguare la potenza di aspirazione in relazione ad essa.

Tramite l’app è possibile gestire le mappe della casa, potendo tra le altre cose anche indicare i punti in cui il robot non deve passare o selezionando una singola stanza da pulire, invece che tutta l’abitazione.

Toyota

Stretch è un robot mobile compatto, leggero ed economico dotato di un braccio telescopico. Aiuta le persone nelle case e nei luoghi di lavoro. Appartiene alla famiglia degli HSR (Human Support Robot) che possono

muoversi in casa, sorvegliare i membri della famiglia e recuperare oggetti. L’aumento dell’età media della popolazione, secondo Toyota, porterà a un’enorme domanda di assistenza a lungo termine. Proprio per ridurre questo onere, l’azienda ha sviluppato l’HSR.

Il robot di forma cilindrica può accovacciarsi o allungarsi fino a raggiungere un’altezza di 1,35 metri. Può muoversi alla velocità di 0,8 km/h e vanta un braccio estensibile per raccogliere oggetti dal pavimento o raggiungere oggetti sugli scaffali.

In sviluppo dal 2012, l’obiettivo di Toyota è quello di creare una macchina che permetta agli anziani di vivere una vita indipendente, ma con il supporto di un dispositivo che non sia mai intimidatorio.

Softbank Robotics

Pepper di Softbank Robotics è un umanoide progettato per essere un compagno di casa e aiutare i clienti nei negozi al dettaglio. Parla, gesticola e sembra determinato a far sorridere tutti. Pepper è stato prodotto in 27mila esemplari dal 2014, ma il suo assemblaggio è stato interrotto nell’agosto del 2021 in favore di… Whiz, un robot che non è umanoide, ma lava i pavimenti!

Realdoll

I giocattoli sessuali non sono un’invenzione recente. Lily Frank, che insegna filosofia ed etica all’Università di Eindhoven, ricorda che i dildo venivano usati dai nostri antenati molti secoli fa. Un gruppo di archeologi tedeschi ha scoperto nel 2005, presso Hohle Fels – nel sudovest della Germania – un fallo in pietra di 28mila anni, lungo venti centimetri, largo quattro. Nel XVII secolo cominciarono a fabbricare bambole sessuali, “realizzate con abiti di donne e imbottite di paglia”, dice Lily Frank.

Negli anni, l’industria del sesso è stata totalmente rivoluzionata dalla tecnologia. Le rudimentali bambole gonfiabili di un tempo, sono robot pieni di sensori e dotati di intelligenza artificiale. L’azienda californiana RealDoll commercializza bambole incredibilmente realistiche ad un prezzo che si attesta intorno ai 5.000 euro. L’utente può scegliere secondo i suoi gusti: donna, uomo, transessuale. La scelta varia tra 17 tipi di corpi, 20 tipi di capezzoli, 13 parrucche.

Realdollx è un sistema di bambole robotiche guidate dall’intelligenza artificiale. È dotato di un sistema di testa modulare con più punti di attuazione, che consente alla bambola di formare espressioni, muovere la testa e parlare con il “partner”. Gli occhi possono anche muoversi e sbattere le palpebre. È progettato per funzionare con il software AI personalizzabile “X-Mode”, che permette di creare personalità uniche e controllare la voce del vostro robot.

Il 49% degli americani pensa che fare sesso con i robot sarà una pratica comune nei prossimi cinquant’anni, secondo un sondaggio che risale al 2017. Per fare sesso con l’avatar di una persona reale avremo bisogno del consenso?

Honda

Asimo di Honda, presentato al mondo nel 2000, fece la prima apparizione pubblica nel 2002, quando suonò la campana di apertura della Borsa di New York. Negli anni seguenti, ha dato prova di capacità che fino a qualche tempo prima si sarebbero potute trovare solo nei film di fantascienza. ASIMO sapeva saltare su una gamba sola, camminare su terreni accidentati, giocare a calcio, baseball e bowling, oltre a riconoscere i volti delle persone e dirigere un’orchestra sinfonica. Alto 1,30 m per 48 kg di peso, ASIMO era anche capace di correre fino ad una velocità massima di 9 km/h. Nel 2018 Honda ne ha cessato lo sviluppo in favore di nuovi progetti.

Sony

Aibo di Sony è un cane robotico la cui personalità e comportamento si evolvono nel tempo. È in grado di riconoscere il viso del proprietario, sorrisi e parole di lode.

Aibo è uno dei molti animali robotici sviluppati dalla Sony, con questo nome sono stati sviluppati diversi modelli a partire dal 1999. La produzione si è interrotta nel 2006, a causa delle scarse vendite, sino all’annuncio a sorpresa di un nuovo modello nel 2017. Aibo è in grado di percepire suoni e rumori, vedere e muoversi in modo autonomo. Il robot è in grado di individuare l’ambiente circostante tramite una microcamera e di riconoscere i comandi vocali impartitigli dal proprietario. Aibo è in grado di evolversi grazie agli stimoli esterni fornitigli dal proprietario e dall’ambiente esterno.

Aiboware è il software che fa muovere Aibo ed è in grado di far evolvere il robot facendolo partire dalla fase di cucciolo per farlo arrivare fino alla fase adulta tramite l’interazione del proprietario. Quando il robot è completamente sviluppato, è in grado di riconoscere fino a cento comandi vocali (sebbene non è detto che obbedisca).

Aibo è stato spesso utilizzato come base per i programmi di Intelligenza artificiale dato che integra in un’unica piattaforma un computer, delle microcamere, dei sensori e un sistema di movimento rodato e funzionante. Sony vista la propensione dei ricercatori per i suoi robot ha creato una competizione appositamente indirizzata ad Aibo all’interno della manifestazione RoboCup in modo da far evolvere la sua piattaforma e per sperimentare nuove soluzioni.

Il sistema di visione artificiale di Aibo utilizza l’algoritmo SIFT per riconoscere le caratteristiche dell’ambiente. La nuova versione è dotata di una connessione Wi-Fi in modo da poter inviare immagini ed email.

A gennaio del 2018, destinato esclusivamente al mercato giapponese, il nuovo modello ERS-1000 celebra la rinascita di Aibo. A differenza dei precedenti modelli, dotati di memoria e intelligenza artificiale locale, ERS-1000 è un automa connesso ed il suo software risiede su Cloud proprietario.

Hitachi

Emiew 3 di Hitachi si muove a velocità umana e aiuta le persone. Alto 90 cm per 15 kg di peso, l’umanoide ha la particolarità di funzionare con una piattaforma collegata a software cloud. In tal modo è in grado di rispondere a comandi in remoto. È dotato di 14 microfoni, numerosi sensori e si sposta su ruote.

Diversamente da molti robot concorrenti, Emiew 3 si muove agilmente negli ambienti grazie a un radar e a un sistema di telecamere che gli permettono di orientarsi e andare incontro alle persone.

In più è poliglotta: basta selezionare la lingua desiderata e Emiew, anche nel mezzo di una stanza rumorosa, è capace di distinguere e ascoltare una conversazione e offrire il proprio aiuto. Se poi malauguratamente inciampa, sa rialzarsi da solo.

Può assistere i turisti smarriti negli aeroporti, dare una mano ai lavoratori in ufficio o salutare i clienti nei negozi al dettaglio.

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