Blockchain: Quando serve?

Come spesso avviene per le nuove tecnologie, anche per la blockchain il valore intrinseco non sta nella tecnologia, ma nell’organizzazione. Avviene anche per il DevOps nella produzione del software così come per l’adozione delle Software Defined networks (SDN) o delle Software-Defined Infrastructure (SDI).

La vera sfida, ma in fondo il vantaggio competitivo, risiede nell’organizzazione, non nella mera tecnologia. Nel caso delle blockchain più che mai, visto che la blockchain non si fa da soli.

Come scrive nel suo splendido testo Mauro Bellini: “La blockchain è un paradigma, basato su una nuova tecnologia e su una nuova organizzazione che numerose aziende adottano per migliorare, tutte assieme, la gestione del business, dei processi, delle transazioni o di tanti altri aspetti del fare impresa. Dunque, la blockchain non si adotta, ma si “partecipa””.

La blockchain è un registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi, concatenati in ordine cronologico, e la cui integrità è garantita dall’uso della crittografia.

La blockchain non ha motivo di essere adottata tra un numero limitato di soggetti le cui relazioni sino storicamente consolidate ed esista tra loro reciproca fiducia. La blockchain fornisce invece un enorme contributo nei casi in cui si voglia rendere più efficiente, velocizzare e mettere in sicurezza rapporti tra soggetti costituenti un eterogeneo ecosistema che si sostanzino in transazioni, pagamenti, rapporti contrattuali, condivisione di dati o verifiche e certificazioni.

Ma, quando conviene considerare il ricorso ad una blockchain?

• Quando si tratta di gestire transazioni o comunque relazioni tra un numero rilevante di organizzazioni. Se il numero di soggetti coinvolti è invece contenuto, non risulta conveniente l’adozione di una blockchain.
• Quando la tipologia delle organizzazioni coinvolte nel processo da gestire è eterogenea. È il caso di una filiera produttiva ad esempio. Se i soggetti coinvolti nel processo sono piuttosto omogenei, non risulta conveniente l’adozione di una blockchain.
• Quando le organizzazioni coinvolte nel processo non sono note a priori e non hanno già relazioni affidabili e consolidate. qualora i soggetti coinvolti nel processo siano già integrati ed esista tra loro un rapporto fiduciario, potrebbe non risultare conveniente l’adozione di una blockchain.
• Quando tutti i soggetti coinvolti o coinvolgibili vedono l’opportunità di appartenere ad una community che preveda processi comuni.
• Quando le organizzazioni appartenenti alla community vogliano condividere dati ed informazioni in modo massivo proteggendoli al tempo stesso. Tutti devono importare dati nella blockchain rispettando le regole stabilite.
• Quando tutti gli attori hanno già un buon livello di digitalizzazione dei processi. Diversamente la blockchain non è attuabile.
• Quando si voglia valorizzare a mezzo token gli asset informativi, di prodotto o di servizio.
• Quando ogni soggetto coinvolto accetti e consideri un valore la condivisione delle informazioni e delle transazioni.
• Quando tutti i soggetti coinvolti considerino un valore l’immutabilità delle informazioni e delle transazioni, dei dati e degli archivi. La blockchain garantisce che tutti i soggetti possano verificare i dati e che nessuno li possa modificare.
• Quando tutti i soggetti coinvolti nella community vogliano accettare un sistema di regole e processi che condizionano profondamente l’organizzazione oltre a richiedere nuove competenze.

La tecnologia blockchain entra nel processo di trasformazione digitale delle organizzazioni creando valore, sostituendosi a soggetti centralizzati, nella condivisione di asset non necessariamente economici. Ma la sfida, per chi saprà raccoglierla, è prima di tutto organizzativa.

Bibliografia:

• La blockchain per le imprese, Mauro Bellini
• https://www.blockchain4innovation.it/esperti/blockchain-perche-e-cosi-importante/, Mauro Bellini