Arredo&Design: Michele di Fonzo, Product Manager Frag – Digital4Pro

Arredo&Design: Michele di Fonzo, Product Manager Frag

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L’Italia ha nell’arredo uno dei settori di maggior rilevanza, sia in termini nazionali sia di export. Come cambiano le dinamiche del mercato post crisi, e quale potrà essere la differenza nell’approcciare i due contesti (interno e internazionale)? Pensando alla supply chain, le difficoltà sopravvenute nella delocalizzazione della fornitura dei componenti e/o della produzione, che impatto avranno sulla filiera e sul valore del Made in Italy?

Nel breve periodo ci sarà sicuramente una rimodulazione della metodologia per approcciare i mercati; nell’export dovranno essere i nostri agenti esterni ad avere il contatto diretto e “vis a vis” con il cliente. Sicuramente ci saranno delle maggiori difficoltà nell’espansione su quei mercati dove non abbiamo un funzionario aziendale che presidia il paese e quindi una documentazione digitale ben strutturata sarà il primo passo per poter entrare in contatto con nuovi clienti. Per il mercato italiano sarà più semplice dal punto di vista degli spostamenti e della presenza fisica, ma la mia paura è che non avendo ad oggi delle risposte chiare e decise da parte del governo, il consumatore avrà nel breve periodo più incertezza a investire del denaro portando un conseguente rallentamento degli acquisti. Come impostazione aziendale abbiamo sempre prediletto una filiera di fornitori italiani, dal pellame conciato interamente in Italia ai componenti strutturali quali acciaio e legno lavorati quasi interamente in regione. Sicuramente ci potrà essere un rallentamento nel reperimento della materia prima, che non sempre può essere di origine italiana, ma non credo che ci possano essere problemi significativi in futuro.

Si parla di un consumatore che da domani potrebbe manifestare valori, necessità e consapevolezze “nuove”.
È possibile ragionare su tipologie e insight di prodotto che potrebbero meglio rispondere a una nuova tipologia di domanda? L’artigianalità avrà un peso differente rispetto al passato?

…una documentazione digitale ben strutturata sarà il primo passo per poter entrare in contatto con nuovi clienti

Questa permanenza forzata a casa ha fatto aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’ambiente che ci circonda. Mai come oggi l’arredamento delle nostre dimore ha avuto un’importanza così marcata. Basti pensare alle ore passate in conference-call dalla propria scrivania home office, all’ambiente cucina dove molti di noi hanno passato le serate a preparare i piatti tipici italiani, sino alla zona living dove il divano durate i weekend ci ha supportato per guardare la nostra serie tv preferita su Netflix. Tutto questo tempo passato in casa porterà a delle nuove necessità e consapevolezze da parte del consumatore che andrà a migliorare il proprio ambiente domestico sia a livello estetico che funzionale. Sarà sicuramente quindi più attento nella scelta dei prodotti ai quali fino a pochi mesi fa non dava troppa importanza ed avrà il desiderio di rinnovare. L’artigianalità è da sempre un segno distintivo per l’azienda di famiglia Frag e rimarrà un punto di forza per il prossimo futuro in cui il rapporto personale, ma a distanza, con il cliente premierà quelle aziende che sono in grado di essere flessibili e dinamiche per cogliere ogni richiesta sul mercato.

La crisi sta modificando sia i modelli distributivi sia quelli d’acquisto da parte dell’end user. Cosa implica questo nel rapporto produttore-punti vendita, e come cambierà il rapporto tra questi ultimi e il cliente finale?

Nel settore arredamento di Lusso la carta vincente rimane il “toccare con mano” il prodotto che si vuole acquistare, questo sia per un fattore di scelta delle molteplici finiture e materiali di rivestimento, sia per un fattore ergonomico. Ritengo che i punti vendita continueranno ad avere un’importanza fondamentale, semmai ci sarà una selezione più attenta dei brand esposti e nel tempo cambieranno gli interlocutori. Il negoziante era abituato a trattare direttamente con il compratore finale, nel prossimo futuro i contatti saranno sempre più affidati a specialisti come architetti e interior designer.

Le aziende hanno visto sconvolto i loro piani marketing con l’annullamento delle principali manifestazioni fieristiche. In futuro fiere ed eventi torneranno ad essere gli appuntamenti fondamentali per la proposta commerciale, o assisteremo a logiche ripensate? Quali strategie di marketing e comunicazione si stanno attuando in questa fase e quali linee guida vanno impostate in termini di comunicazione per il futuro?

Quest’anno abbiamo visto cancellata la più importante manifestazione fieristica del settore, Il Salone del Mobile di Milano, più altri importanti eventi dislocati in altri paesi. Sono sicuro che non possiamo fare a meno di un evento speciale come quello del Salone che, oltre ad essere un importante appuntamento per la presentazione dei nuovi prodotti, lo è in egual modo per i rapporti interpersonali che si vanno a creare o a rafforzarsi durante la settimana del mobile, per non parlare di tutto ciò che gravita attorno alla fiera di per sé. Per questa edizione atipica noi ci stiamo concentrando facendo dei grossi investimenti sulla comunicazione che spaziano da un aggiornamento attento del sito web, a delle presentazioni pdf con focus incentrati su architetti e designer, passando per i social network dove siamo presenti su Instagram, Facebook, Linkedin, Pinterest e Wechat per il mercato asiatico e per finire stiamo organizzando dei webinar per mantenere i contatti e fare formazione ai nostri agenti e addetti alle showroom. Anche se l’attuale emergenza sanitaria ha imposto la chiusura forzata della nostra azienda, da casa siamo rimasti attivi con la prosecuzione dei nuovi progetti che avremmo dovuto esporre in fiera. Per quest’anno faremo una presentazione online dove i nostri clienti più affezionati potranno interagire con noi per entrare nel dettaglio del progetto, in un secondo momento sarà resa disponibile a tutti, ma per ora non posso svelare troppo… Sono comunque curioso ed entusiasta per questa nuova modalità di presentazione e credo che potrà essere da apripista per trovare nuove forme di comunicazione efficaci soprattutto con i clienti più lontani.

…trovare nuove forme di comunicazione efficaci soprattutto con i clienti più lontani

 

Tratto da: 2facethechange by Pubblimarket2 (vedi documento)

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