AI applicata alla cybersecurity: i vantaggi – Digital4Pro

AI applicata alla cybersecurity: i vantaggi

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In questo appuntamento si descrivono i potenziali vantaggi apportati dall’intelligenza artificiale in termini di sicurezza informatica.

Come già osservato, questa tecnologia può essere impiegata per assicurare una protezione più efficace alle proprie strutture critiche nei confronti dei sempre più numerosi cyberattacchi. Essa rappresenta anche uno strumento utile per monitorare costantemente la sicurezza informatica dei propri dipendenti, che, soprattutto a causa della pandemia,hanno cominciato a lavorare sempre di più a distanza e quindi hanno maggiori probabilità di essere vittime di attacchi informatici.

Secondo l’ammiraglio Mike Rogers, direttore dell’agenzia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, l’intelligenza artificiale e il machine learning saranno fondamentali per il futuro della cybersecurity[1].

Questa prospettiva viene confermata dalle organizzazioni stesse. Infatti, secondo uno studio condotto[2] dalla società di consulenza Capgemini, circa il 66% delle aziende intervistate ritiene che questa tecnologia svolga un ruolo crucialenell’identificazione delle minacce informatiche a cui si è esposti. Inoltre, il 69% afferma che essa è fondamentale per rispondere in maniera tempestiva ed efficace ai cyberattacchi[3]. In seguito, si riporta un grafico che evidenzia iprincipali ambiti di applicazione dell’intelligenza artificiale in termini di cybersecurity all’interno delle organizzazioni.

 

Figura 1 – Principali aree in cui viene impiegata l’intelligenza artificiale per la cybersecurity [Fonte: https://www.capgemini.com/wp-content/uploads/2019/07/AI-in- Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03].

 

Dai dati a disposizione, si nota che le principali aree in cui viene applicata l’intelligenza artificiale sono nell’ordine la sicurezza del network, dei dati e degli endpoint.

Dato che il network costituisce la colonna vertebrale di qualunque sistema basato sulla tecnologia dell’informazione,non è sorprendente vedere che la sua sicurezza si trova al primo posto.

Stessa cosa può essere detta per i dati, i quali sono sempre più numerosi perché prodotti costantemente dalle organizzazioni, e quindi possono rappresentare un obiettivo significativo per gli hacker.

Al terzo posto invece si trova la sicurezza degli endpoint, che ha lo scopo di proteggere i vari dispositivi utilizzatidall’utente finale, come computer, smartphone o tablet. Questo aspetto sta diventando sempre più importante, dato che, in seguito al fenomeno della digitalizzazione delle aziende, quasi tutti i dipendenti hanno in dotazione un dispositivo elettronico tramite cui connettersi a distanza al network aziendale.

Dopo aver stabilito che le organizzazioni stanno usufruendo progressivamente dell’intelligenza artificiale per potenziare i propri sistemi di sicurezza, si descrivono i principali meccanismi di difesa nei quali questa tecnologia puòessere impiegata[4]:

  • Classificazione dei cyber-rischi: le macchine intelligenti sono in grado di attribuire in maniera autonoma un punteggio a ciascuno dei rischi a cui sono esposte le organizzazioni, basandosi sui dati quantitativi a disposizione. In questo modo, la classificazione viene determinata in termini data-driven e non secondo il giudizio personale degli esperti di sicurezza informatica;
  • Monitoraggio continuo: ciò consente di tenere sotto controllo il comportamento degli utenti, in maniera tale da verificare se questi sono esposti o meno a Inoltre, in questo modo è possibile comprendere i loro modelli di comportamento e le loro abitudini quotidiane, al fine di riscontrare tempestivamente eventuali deviazioni rispetto agli standard. Ciò permette all’organizzazione di accorgersi rapidamente se qualcuno dei suoi dipendenti è stato vittima di phishing, oppure se qualcuno sta cercando di entrare nei server aziendali tramite account falsi. Infine, questa tecnica può essere sfruttata anche per identificare le aree più vulnerabiliall’interno del proprio network;
  • Automatizzazione delle attività di sicurezza di routine: l’intelligenza artificiale è in grado di svolgere autonomamente alcune di queste attività ottenendo risultati di elevata qualità, in modo tale da consentire agli esperti di focalizzarsi sulle situazioni più critiche che richiedono necessariamente il giudizio umano;
  • Rilevazione di malware e virus: le macchine intelligenti riescono a rilevare rapidamente le tracce o i segni di un software malevolo, grazie alla loro capacità di effettuare analisi in pochi secondi piuttosto che in alcune ore. In questo modo i cyberattacchi possono essere individuati e fronteggiati nel momento esatto in cuiavvengono[5]. Inoltre, gli algoritmi di machine learning offrono un vantaggio particolarmente significativo. Infatti, come già osservato, questi sono in grado di apprendere dall’esperienza passata. Di conseguenza, in base ai malware riscontrati in precedenza, sono in grado di prevedere con un buon livello di accuratezza quali saranno i virus che verranno sviluppati in futuro dagli hacker. In questo modo, le aziende hanno l’opportunità di prepararsi tempestivamente ad affrontare le minacce del futuro. In più, gli algoritmi, quando si trovano di fronte a un nuovo malware, sfruttando la base di dati di cui dispongono, riescono a ricondurre le sue caratteristiche principali ai virus fronteggiati in passato, al fine di determinare la tecnica più adatta per superare la criticità;
  • Rilevazione delle intrusioni: l’intrusione può essere definita come “il tentativo di compromettere laconfidenzialità, l’integrità e la disponibilità di un computer o di un network, oppure come quello di aggirare i meccanismi di sicurezza di un computer o di un network[6]”. A tal proposito, l’intelligenza artificiale è capace diindividuare tempestivamente se un soggetto non autorizzato si è introdotto nei server Diconseguenza, le organizzazioni hanno la possibilità di realizzare dei sistemi per la rilevazione delle intrusionibasati su questa tecnologia, che possono rivelarsi particolarmente efficaci, visto che, secondo alcuni studi, hanno la capacità di rilevare tempestivamente le intrusioni con un’accuratezza che oscilla tra il 97 e il 99%[7];
  • Rilevazione delle frodi: il machine learning può essere impiegato per rilevare le minacce di frodi, grazie alla possibilità di analizzare ogni tipo di transazione effettuata dall’organizzazione in tempo reale;
  • Filtraggio delle e-mail: gli algoritmi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati per classificare le e-mail ricevute in base ad alcune caratteristiche. In questo modo, tutte quelle e-mail che potenzialmente sono pericolose, perché contenenti virus, vengono inserite nella casella relativa alla posta

Occorre poi sottolineare che tutti gli interventi fin qui descritti vengono svolti in maniera autonoma e contemporaneamente rispetto alla normale operatività aziendale. Questo aspetto è particolarmente vantaggioso in quanto consente di fronteggiare e risolvere le problematiche di sicurezza informatica senza interrompere il normale flusso di attività delle imprese.

In seguito, si esaminano i potenziali principali benefici a livello organizzativo derivanti dall’adozione dell’intelligenza artificiale per la cybersecurity. Secondo la ricerca di Capgemini a cui si è già fatto riferimento[8], i vantaggi principalisono tre: la riduzione dei costi per rilevare e rispondere ai cyberattacchi, la maggiore tempestività nella reazione el’incremento dell’accuratezza nella rilevazione. Relativamente al primo beneficio, il 64% delle organizzazioni intervistate afferma che l’introduzione delle macchine intelligenti riduce i costi necessari per individuare e reagire alle violazioni della sicurezza informatica. Di seguito, si riporta una tabella che evidenzia l’ammontare percentuale di diminuzione delle spese riscontrato dalle organizzazioni intervistate.

 

VALORE DELLARIDUZIONE DEI COSTI COSTI PER RILEVAREUNA VIOLAZIONE COSTI PER REAGIRE AUNA VIOLAZIONE
Diminuzione tra 1-15% 48% 42%
Diminuzione >15% 10% 17%

Tabella 1 – Diminuzione dei costi per rilevare e reagire a un cyberattacco nelle organizzazioni intervistate da Capgemini[9].

 

I dati a disposizione evidenziano come nella maggior parte dei casi, sia per la rilevazione che la reazione alcyberattacco, la riduzione dei costi è compresa tra l’1 e il 15%. Inoltre, occorre sottolineare che l’impatto più significativo viene esercitato sui costi da sostenere per reagire a una violazione, dato che il livello percentuale di diminuzione superiore al 15% è maggiore rispetto a quello dei costi di rilevazione. Per quanto riguarda invece il secondo miglioramento, il 74% delle organizzazioni intervistate afferma che l’intelligenza artificiale consente di ridurre il tempo necessario per rispondere a un cyberattacco. A tal proposito si riporta la seguente tabella.

 

VALORE DELLARIDUZIONE DEL TEMPO TEMPO PER RILEVAREUNA VIOLAZIONE TEMPO PER REAGIRE AUNA VIOLAZIONE
Diminuzione tra 1-15% 46% 43%
Diminuzione >15% 13% 16%

Tabella 2 – Diminuzione delle tempistiche per rilevare e reagire a un cyberattacco nelle organizzazioni intervistate da Capgemini[10].

 

Anche in questo caso, si nota che nella maggior parte dei casi la riduzione delle tempistiche è compresa tra l’1 e il15%. In più, ancora una volta l’impatto più significativo si verifica sull’operazione di reazione al cyberattacco. Infine, relativamente al terzo vantaggio, il 69% delle organizzazioni intervistate afferma che l’impiego dell’intelligenzaartificiale migliora l’accuratezza nella fase di rilevazione dei cyberattacchi.

 

Conclusioni

A livello complessivo, si può quindi affermare che l’intelligenza artificiale svolge un ruolo fondamentale in termini di cybersecurity. Attualmente, come già osservato, essa viene impiegata in alcuni ambiti della sicurezza informatica e secondo gli esperti, il suo utilizzo è destinato a crescere progressivamente. Nello specifico, essa può essere considerata come una sorta di guardiano sempre attivo all’interno delle organizzazioni, in grado di massimizzare l’efficienza e la tempestività nell’individuazione degli eventi di cybersecurity che interessano le aziende. Ciò viene confermato anche dalla ricerca di Capgemini, secondo cui le imprese impiegano le macchine intelligenti prevalentemente nella fase di rilevazione delle minacce e dei rischi[11]. Tuttavia, occorre sottolineare che per conseguire i vantaggi fin qui descritti, le imprese devono investire in misura significativa. Inoltre, è necessario molto tempo prima che queste innovazioni riescano a rendere al massimo delle proprie possibilità. Infine, vi è anche il rischioche gli stessi hacker impieghino l’intelligenza artificiale per effettuare i cyberattacchi e che magari le tecnologie daquesti utilizzate siano più avanzate rispetto a quelle adottate dalle organizzazioni. A tal proposito, è interessante riportare l’esempio di alcune organizzazioni che hanno sviluppato delle piattaforme di sicurezza basate sull’intelligenza artificiale per fronteggiare le minacce più avanzate. Questi sistemi sono stati creati attraverso una combinazione tra algoritmi euristici e di machine learning per fornire capacità come la generazione di antivirus, l’analisi comportamentale degli utenti e la difesa da attacchi mirati. I risultati ottenuti hanno evidenziato che queste tecniche sono molto efficaci nei confronti degli attacchi informatici guidati da hacker umani, mentre si sono mostrate vulnerabili nei confronti dei cyberattacchi basati sull’intelligenza artificiale[12]. Nonostante ciò, occorre ribadire che questa tecnologia è caratterizzata da una rapida evoluzione, per cui è possibile che nel futuro vengano sviluppati sistemi in grado di rintracciare e fronteggiare adeguatamente anche questa forma di attacco informatico.

 

Bibliografia

 

Note

[1] Brundage, M., Avin, S., Clark, J., Toner, H., Eckersley, P., Garfinkel, B., … & Amodei, D. (2018), op. cit., 32.

[2] https://www.capgemini.com/wp-content/uploads/2019/07/AI-in- Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03.

[3] Fowler, G. (2020). AI and its potential for cybersecurity. Forbes. Retrieved fromhttps://www.forbes.com/sites/forbesbusinessdevelopmentcouncil/2020/12/18/ai-and-its-potential-for- cybersecurity/?sh=5d2f609e69d92022/08/03.

[4] Fowler, G. (2020), op. cit.

[5] Soni, V. D. (2020). Challenges and Solution for Artificial Intelligence in Cybersecurity of the USA. Available at SSRN 3624487, 10.

[6] Truong, T. C., Zelinka, I., Plucar, J., Čandík, M., & Šulc, V. (2020). Artificial intelligence and cybersecurity:

Past, presence, and future. In Artificial intelligence and evolutionary computations in engineering systems (pp. 351-363).Springer, Singapore, 355.

[7] Truong, T. C., Zelinka, I., Plucar, J., Čandík, M., & Šulc, V. (2020), op. cit., 356.

[8] https://www.capgemini.com/wp-content/uploads/2019/07/AI-in- Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03.

[9] https://www.capgemini.com/wp-content/uploads/2019/07/AI-in- Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03.

[10] https://www.capgemini.com/wp- content/uploads/2019/07/AI-in-Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03.

[11] https://www.capgemini.com/wp-content/uploads/2019/07/AI-in- Cybersecurity_Report_20190711_V06.pdf 2022/08/03.

[12] Brundage, M., Avin, S., Clark, J., Toner, H., Eckersley, P., Garfinkel, B., … & Amodei, D. (2018), op. cit., 33- 34.

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